STEP 12: I materiali
Il pattino che ho scelto di analizzare è il Pattino da ghiaccio Artistico. Questo è composto da varie parti, tutte con materiali diversi.
La parte più importante e più laboriosa di un pattino è la scarpetta. Questa sta in diretto contatto con il piede, e ha il fondamentale compito di sorreggere la caviglia e tenere il piede in posizione corretta. Il corpo della scarpetta è costituito da quattro materiali: pelle, pelle scamosciata, un materiale in microfibra tecnico e un materiale sintetico. Questi tipi di materiali consentono l'adattamento del pattino al piede di ogni atleta, deformandosi secondo la forma del piede di ogni individuo. Inoltre conferiscono al pattino la rigidezza ideale: la scarpetta non deve essere troppo rigida perchè l'atleta ha bisogno di piegare in continuazione la caviglia per caricare i salti e riuscire a spingere con forza sul ghiaccio. Dall'altro canto, la scarpetta non deve essere troppo morbida, ma deve essere una calzatura fasciante e dotata di supporti rigidi che servono a sostenere la caviglia, soprattutto nel caso di spinte e atterraggio di salti. Alcune parti della scarpetta possono essere scamosciate, per esempio la parte a contatto con la caviglia.
Nel caso di pattini da principiante, il materiale della scarpetta è sempre kevlar. Si tratta di una fibra sintetica, al tatto e alla vista simile alla plastica, cui caratteristica principale è la grande resistenza meccanica alla trazione. Questo tipo di materiale viene usato perchè molto economico, e il principiante non ha la necessità di avere una scarpetta che si adatta completamente al piede.
L'interno del pattino è fabbricato grazie all'uso di altri materiali, quali la microfibra e il tessuto, Talvolta si possono trovare pattini (in base alla marca), che al loro interno hanno un particolare materiale 3D molto traspirante, simile alla spugna. Questo materiale viene applicato nella parte interna della linguetta del pattino, ed è a contatto con la caviglia e parte dello stinco. Questa nuova tecnologia permette di assorbire meglio l'urto quando si esce da un salto.
La suola del pattino è creata in un materiale termoplastico per ridurre peso e vibrazioni che si creano in uscita da un salto. Inoltre vi è una suola di 4 mm in pelle. Sotto la suola troviamo il tacco, che è composto al suo esterno da un materiale termoplastico con un inserto in pelle, mentre all'interno è fatto interamente dal materiale termoplastico.
Il collarino è la parte del pattino che si trova all'estremità superiore della scarpetta. Questo elemento è di fondamentale importanza, perchè se questa non fosse imbottita, il pattino sarebbe scomodo e farebbe male poco sopra la caviglia. Il collarino è costituito di un materiale di microfibra contenente molti strati, per donare sollievo all'atleta.
L'ultimo materiale della scarpetta è l'acciaio, con cui vengono fabbricati i gancetti su cui si dovranno stringere i lacci.
Ovviamente tutti questi materiali, essendo moderni e tecnologici, sono impiegati nella realizzazione del pattino solamente da qualche anno. Quando i pattini nacquero, erano molto rudimentali.
Il 1850 segna un'importante rivoluzione nel mondo dei pattini. Infatti da quell'anno la lama cominciò a diventare parte integrante di uno stivaletto, creando così il pattino come lo conosciamo oggi. Inoltre lo stivaletto cominciò ad essere prodotto utilizzando la pelle, mentre il tacco era fatto in legno.
Una volta scoperta la plastica, il tacco venne poi costruito usando questo materiale che si poteva lavorare molto più facilmente ed era molto più economico. Per quanto riguarda la scarpetta, una volta era formata da un unico strato spesso di pelle, mentre al giorno d'oggi vi sono più strati di materiali alto performanti.
Il pattino da ghiaccio è formato dalla scarpetta e dalla lama. La lama è la parte del pattino a contatto con il ghiaccio. Questa non viene fabbricata dalla stesse ditte che fabbricano lo stivaletto, e solo quando entrambi i copri sono completati, viene fissata allo stivaletto. Questo avviene tramite delle normalissime viti (per i modelli più moderni ci sono delle viti specifiche). Il tacco della scarpetta presenta dei fori che penetrano all'interno del materiale termoplastico, in direzione del piede, dentro ai quali si allocherà la vite.
La parte più importante e più laboriosa di un pattino è la scarpetta. Questa sta in diretto contatto con il piede, e ha il fondamentale compito di sorreggere la caviglia e tenere il piede in posizione corretta. Il corpo della scarpetta è costituito da quattro materiali: pelle, pelle scamosciata, un materiale in microfibra tecnico e un materiale sintetico. Questi tipi di materiali consentono l'adattamento del pattino al piede di ogni atleta, deformandosi secondo la forma del piede di ogni individuo. Inoltre conferiscono al pattino la rigidezza ideale: la scarpetta non deve essere troppo rigida perchè l'atleta ha bisogno di piegare in continuazione la caviglia per caricare i salti e riuscire a spingere con forza sul ghiaccio. Dall'altro canto, la scarpetta non deve essere troppo morbida, ma deve essere una calzatura fasciante e dotata di supporti rigidi che servono a sostenere la caviglia, soprattutto nel caso di spinte e atterraggio di salti. Alcune parti della scarpetta possono essere scamosciate, per esempio la parte a contatto con la caviglia.
Nel caso di pattini da principiante, il materiale della scarpetta è sempre kevlar. Si tratta di una fibra sintetica, al tatto e alla vista simile alla plastica, cui caratteristica principale è la grande resistenza meccanica alla trazione. Questo tipo di materiale viene usato perchè molto economico, e il principiante non ha la necessità di avere una scarpetta che si adatta completamente al piede.
L'interno del pattino è fabbricato grazie all'uso di altri materiali, quali la microfibra e il tessuto, Talvolta si possono trovare pattini (in base alla marca), che al loro interno hanno un particolare materiale 3D molto traspirante, simile alla spugna. Questo materiale viene applicato nella parte interna della linguetta del pattino, ed è a contatto con la caviglia e parte dello stinco. Questa nuova tecnologia permette di assorbire meglio l'urto quando si esce da un salto.
La suola del pattino è creata in un materiale termoplastico per ridurre peso e vibrazioni che si creano in uscita da un salto. Inoltre vi è una suola di 4 mm in pelle. Sotto la suola troviamo il tacco, che è composto al suo esterno da un materiale termoplastico con un inserto in pelle, mentre all'interno è fatto interamente dal materiale termoplastico.
Il collarino è la parte del pattino che si trova all'estremità superiore della scarpetta. Questo elemento è di fondamentale importanza, perchè se questa non fosse imbottita, il pattino sarebbe scomodo e farebbe male poco sopra la caviglia. Il collarino è costituito di un materiale di microfibra contenente molti strati, per donare sollievo all'atleta.
L'ultimo materiale della scarpetta è l'acciaio, con cui vengono fabbricati i gancetti su cui si dovranno stringere i lacci.
Ovviamente tutti questi materiali, essendo moderni e tecnologici, sono impiegati nella realizzazione del pattino solamente da qualche anno. Quando i pattini nacquero, erano molto rudimentali.
Il 1850 segna un'importante rivoluzione nel mondo dei pattini. Infatti da quell'anno la lama cominciò a diventare parte integrante di uno stivaletto, creando così il pattino come lo conosciamo oggi. Inoltre lo stivaletto cominciò ad essere prodotto utilizzando la pelle, mentre il tacco era fatto in legno.
Una volta scoperta la plastica, il tacco venne poi costruito usando questo materiale che si poteva lavorare molto più facilmente ed era molto più economico. Per quanto riguarda la scarpetta, una volta era formata da un unico strato spesso di pelle, mentre al giorno d'oggi vi sono più strati di materiali alto performanti.
Il pattino da ghiaccio è formato dalla scarpetta e dalla lama. La lama è la parte del pattino a contatto con il ghiaccio. Questa non viene fabbricata dalla stesse ditte che fabbricano lo stivaletto, e solo quando entrambi i copri sono completati, viene fissata allo stivaletto. Questo avviene tramite delle normalissime viti (per i modelli più moderni ci sono delle viti specifiche). Il tacco della scarpetta presenta dei fori che penetrano all'interno del materiale termoplastico, in direzione del piede, dentro ai quali si allocherà la vite.
La lama è un elemento fondamentale del pattino, ed è oggetto di molti studi, per ridurre sempre di più il peso della stessa, permettendo all'atleta di effettuare salti maggiori, quindi più rotazioni in aria. Il materiale con cui vengono fabbricate le lame può essere acciaio temperato, acciaio inox oppure alluminio estruso. Ovviamente la lama va periodicamente affilata, consentendo una tenuta sempre costante sul ghiaccio. L'alluminio estruso rappresenta il migliore materiale per costruzione delle lame, in quanto è molto leggero, resistente e perde meno frequentemente il filo.
La lama è l'elemento del pattino che più è cambiato nella storia di questo oggetto. Infatti prima della scoperta del ferro, le lame erano costruite molto rudimentalmente. Le prime tracce dei pattini da ghiaccio risalgono ad alcuni decenni avanti Cristo, quando le popolazioni primitive che vivevano prevalentemente al nord (si presume i Vichinghi) si resero conto che allacciando delle ossa di bue o di renna al loro piedi si potevano muovere più agilmente su ghiaccio. Il ferro fu un importante scoperta per la storia dei pattini, quindi a partire dal Medioevo si realizzò una vera e propria lama, che veniva poi allacciata tramite delle fibbie alla scarpa.
Osso di bue allacciato con delle stringhe di pelle |
Prima lama in ferro |
La lama veniva fissata a una base di legno che fungeva da supporto per il piede |
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